Otranto città dei martiri una storia tutta da scoprire!

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Otranto città dei martiri una storia tutta da scoprire!

Una storia tutta da scoprire quella di Otranto, città dei martiri!

Otranto è una città di antichissime origini e che ha visto passare su di essa tantissime civiltà.

E’ stata una città messapica, greca, romana, bizantina e poi ancora normanna, angioina ed aragonese.

Forse la sua bellezza deriva proprio dal fatto che tutti i popoli che si sono succeduti l’hanno contaminata, lasciando numerose testimonianze nella cultura e nell’architettura.

Ma entriamo nel vivo dell’ Antico Borgo di Otranto, cominciamo la passeggiata alla scoperta delle sue bellezze aggiungendo qualche cenno storico.

PORTA ALFONSINA:

L’ ingresso del centro storico attraverso la monumentale porta alfonsina ci apre il cuore a tempi più antichi, a quando il duca Alfonso d’Aragona volle costruirla per proteggerla dall’attacco del nemico durante l’ impero Ottomano.

Fu lo stesso duca infatti che liberò Otranto dall’ invasione dei Turchi.

Questa porta vanta una particolare apertura sulla parte superiore, che serviva a debellare il nemico facendo scorrere proprio da quella apertura,  liquidi bollenti come acqua o olio.

Percorrendo Corso Garibaldi tra i suoi colorati negozietti, un tempo case di pescatori, artigiani e negozianti, tante piccole viuzze si intersecano, rendendo lo spettacolo unico e indimenticabile!

Il primo grande monumento che incontriamo è la bellissima cattedrale di Maria Annunziata.

La Cattedrale

Da sempre il suo  rosone a 16 raggi è una delle più significative e rappresentative immagini.

La cattedrale di Otranto fu riedificata ai tempi della dominazione normanna sui resti di una domus romana.

Questa bellissima chiesa rappresenta una sintesi armoniosa e perfetta di diversi stili architettonici ed ha subito numerosi interventi migliorativi nel corso degli anni.

Entrando dal grande portone di legno si respira subito religiosità e imponenza.

Le tre navate con le colonne di granito che sorreggono i dodici maestosi archi sono maestose!

Tanti affresci alle pareti, alcuni dei quali rievocano proprio il passaggio dei bizantini e dei vari popoli che hanno abitato Otranto.

Sulla navata sinistra ritroviamo la bellissima immagine della Madonna con il bambino.

Ma sollevando lo sguardo verso la navata destra della Cattedrale si apre uno scenario un po’ triste e allo stesso tempo unico:  le  sette teche in cui sono conservate le ossa degli Ottocento Martiri.

La storia infatti dice,  che tanto il disprezzo dell’Impero Ottomano nei confronti della religione cristiana, la cattedrale fu  trasformata in stalla per cavalli e il giorno seguente avvenne la più grande delle tragedie. Circa 800 sopravvissuti alla cattura,  dopo essersi rifiutati di ripudiare la propria religione, furono portati sul colle della Minerva e decapitati su una pietra.

La Cripta della cattedrale di Otranto

Lateralmente alle navate principali della cattedrale, ci sono due grandi scalinate che danno accesso ad un’altra meraviglia monumentale di Otranto:
La cripta risale al secolo XI ed è una miniatura della celebre Cisterna di Costantinopoli o della Moschea di Cordova.

Anche la struttura architettonica della cripta presenta nella sua bellezza tutti i passaggi delle varie civiltà che che si sono succedute:

Colonne e capitelli appartengono a stili, marmi e tempi diversi, lo stile arabo si fonde dunque con lo stile ellenistico, dorico e corinzio.

Degni di nota, sono il grande affresco di Maria con il Bambino e altri resti di affreschi, tra i quali Gesù tra i dottori nel Tempio e San Francesco d’Assisi che riceve le stimmate.

Il viaggio virtuale alla cattedrale di Otranto, non puo’ che concludersi con un cenno al più grande mosaico d’Europa!

IL MOSAICO DELLA CATTEDRALE DI OTRANTO

Questo bellissimo  mosaico pavimentale della Cattedrale ha delle dimensioni considerevoli, estendendosi per tutta la lunghezza della navata principale, ed è costituito da circa 600.000 tessere policrome di composizione calcarea locale. Esso raffigura l’Albero della Vita ed alcune scene dell’Antico Testamento.

Particolare è anche la rappresentazione dei dodici mesi dell’anno che raffigura le fatiche stagionali dell’ uomo.

La ricchezza e la varietà degli elementi e dei simboli rappresentati  è una delle più significative testimonianze di quanto Otranto abbia sempre rappresentato un punto d’incontro fra culture, fra popoli, fra diverse correnti artistiche e culturali.

Un vero e proprio miscuglio culturale incontro tra i popoli, proprio come in estate, quando nel maggiore periodo di affluenza turistica si sente il vociare, tra le strade e sui balconi degli appartamenti in affitto o sui terrazzi delle case vacanze, si sentono accenti diversi!

 

 

 

 

 

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